Ritratti di studio

Dal 3 al 21 dicembre 2004
Ritratti di studio
a cura di Enrico Cattaneo e Stefano Soddu
arte contemporanea, fotografia.

vernissage: 3 dicembre 2004. dalle ore 18.00
catalogo: in galleria
orario: martedì a venerdì dalle 17 alle 19,30 o per appuntamento

Si respira l’atmosfera reale in cui l’artista opera: gli spazi, la luce, i materiali accumulati, il disordine apparente o effettivo, o, viceversa, l’ordine qualche volta maniacale, sono indizi per penetrare nell’anima del momento creativo.

25 Fotografie di Enrico Cattaneo

25 Disegni di: Bruna Aprea-Giancarlo Bulli-Giovanno Campus – Rino Carrara – Sergio Dangelo-Michele Festa – Raffaella formenti- Giovanna Fra-Edoardo Franceschini-Claudio Granaroli-emilio isgro’-Giuseppe maraniello Giancarlo Marchese-Max Marra-Antonio Paradiso-Lucia Pescador-Antonio pizzolante Bruto Pomodoro – Enzo Preda- Giancarlo Sangregorio – Fausta Squatriti – Giuseppe Spagnulo – Mauro Staccioli – Armanda verdirame – Eugenio Zanon

Una mostra in occasione della PRESENTAZIONE DEL LIBRO RITRATTI DI STUDIO – SIGNUM Edizioni d’arte

Autori: ENRICO CATTANEO – STEFANO SODDU
Prefazione: CARLO CASTELLANETA
Testo critico: ALBERTO VECA

Da: Perchè di Stefano Soddu
Ho sempre pensato che conoscere di persona gli artisti aiutasse a meglio capire la loro arte. Anche se spesso tra l’opera e l’artista, così come cerca di mostrarsi, vi sono differenze spesso insanabili. Il grande artista che appare sotto tono si contrappone all’artista socialmente brillante, che bene si vende ma che è modesto nella sua arte. Altra cosa è conoscere l’artista nel suo habitat di lavoro, nel suo studio, nel suo atelier. Dove il processo creativo nasce, si sviluppa e si conclude nella realizzazione…
Si respira l’atmosfera reale in cui l’artista opera: gli spazi, la luce, i materiali accumulati, il disordine apparente o effettivo, o, viceversa, l’ordine qualche volta maniacale, sono indizi per penetrare nell’anima del momento creativo.
Ho pensato allora di proporre, quali ritratti in parole dove possa emergere qualche brandello di verità, alcune mie passate visite agli studi degli artisti e successivamente visite da me provocate anche per dare corpo a questo libro.
Per dare maggior evidenza a questa ricerca ho fin dal principio coinvolto, forse suo malgrado, l’ amico fotografo Enrico Cattaneo, forzandolo a seguirmi in questo percorso. Il suo lavoro è diventato essenziale per lo sviluppo del libro…..
Il risultato, sono venticinque ritratti di studio di artisti affermati o emergenti che operano a Milano e dintorni. Ritratti in immagini e parole, veritieri quanto possano esserlo testimonianze raccolte e ricordi.

DA: Magia dell’Atelier di Carlo Castellaneta
…Vi sono artisti che tendono a caricare la loro scintilla di “genio e sregolatezza” ed altri che invece cercano di minimizzarla atteggiandosi piuttosto a dimessi artigiani. Resta comunque che la presenza dell’artista nel suo studio non solo completa il significato dell’immagine, ma continua a esercitare sul lettore una sorta di certificazione di autenticità dell’arte con quel cavalletto al centro dello spazio, la tavolozza, le ciotole, il mazzo dei pennelli nel vaso, qualche nudino di modella appena abbozzato appeso alla parete, un fiore in un bicchiere.
Così, fatalmente, la visione di un atelier coi suoi gessi, i suoi manichini, l’odore di trementina e d’acqua ragia che ci sembra di cogliere, ci riconduce anche senza volerlo alla natura stessa dell’opera persino negli esempi più francescani di atelier, quale fu, ad esempio, lo studio di Giorgio Morandi nella campagna bolognese…
Gli interni che sono stati scelti per questo volume appartengono invece tutti ad artisti di oggi; E ciò rende questo libro una piccola scommessa da vincere contro il tempo.

Da: Galleria di specchi di Alberto Veca
Due strumenti per “ricordare” – l’appunto diaristico, dal tono familiare, e lo scatto fotografico – istantanea o in posa non importa – da valutare in parallelo: questa è la struttura della pubblicazione. Stefano Soddu, scultore e promotore culturale, ha “messo insieme” alcuni incontri “in trasferta” in casa di alcuni artisti; Enrico Cattaneo, fotografo… è diventato il complice, la seconda voce dell’avventura. E sono registrazioni realizzate in particolare sintonia: come la scrittura del narratore si sofferma sul comportamento, i gesti del “contatto” – un termine brutale ma spero affine alla vicenda – così il fotografo coglie un gesto dell’intervistato e una fisionomia dell’arredo che gli somiglia. Entrambi sono occhi “discreti”, senza la pretesa di invadere, di rendere noto il segreto: si tratta – credo – di un ulteriore elemento di somiglianza fra le due “scritture” perché il luogo scelto per registrare parole, comportamenti e gesti ha necessità di un rispetto non sempre osservato.
La posa pubblicitaria dell’“artista nello studio” è figura inesistente nell’occasione, come la notizia appariscente… Appunto l’incontro, anche casuale, sembra essere la logica che ha spinto in questi ultimi anni Soddu a collezionare “dialoghi” con l’artista e con lo studio… Soddu ha trovato importante registrare le proprie impressioni del luogo, delle cose che lo occupano, della persona che ne gestisce la regia, paradossalmente introversa e non rivolta al pubblico, quindi involontaria… Come la fotografia è un ulteriore specchio, capace di modificare il reale per il punto di vista, la distanza, l’ottica adottata, i trucchi della stampa; come ancora la scrittura, la narrazione è altro specchio,altrettanto infedele perché in un tempo successivo seleziona e registra luoghi, avvenimenti, umori di una particolare e irripetibile circostanza.

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