DIECI ARTISTI NELLA NATURA

19 giugno 2011, ore 18,00
DIECI ARTISTI NELLA NATURA
Rassegna di arte contemporanea, collettiva

sede: Villa Gattoni Cattaneo, Corno Vecchio
orario: 19 giugno 2011, ore 18,00

Nell’ambito della manifestazione “Il Lodigiano e i suoi Tesori” promossa dalla Provincia di Lodi con il patrocinio della Regione Lombardia, in occasione della visita guidata a Villa Gattoni Cattaneo e alla chiesa della Purificazione di Maria a Cornovecchio, la Galleria Scoglio di Quarto inaugura la mostra DIECI ARTISTI NELLA NATURA presso Villa Gattoni Cattaneo, Corno Vecchio, il 19 giugno 2011, ore 18,00.

A seguito il concerto del Classico Terzetto Italiano, a cura di Musicarte “1861 – 2011” una serenata di centocinquant’anni fa: le musiche di Mazzini. 19 giugno 2011, ore 17,00

DIECI ARTISTI NELLA NATURA

Paesaggi, figure, voci popolano il sentimento della natura di questo lembo della pianura padana, luogo tra i più fotogenici d’Italia, apparso in momenti decisivi della storia del nostro cinema e fotografia: case coloniche, strade polverose, abitazioni abbandonate lungo la direttrice della via Emilia che percorre questa terra.
Dieci artisti contemporanei mettono in scena negli spazi esterni di Villa Gattoni Cattaneo a Cornovecchio le loro sculture, presenze potenti e insieme agenti del mutare della percezione della visione. Accanto alle sculture realizzate con i materiali della natura stessa, che vibra in esse catturando quella luce ferma e diffusa, ma anche mutevole e iridescente della campagna, altre opere utilizzano vecchie lamiere, resine, plastiche; e nell’intreccio con lo spettacolo della natura introducono un elemento di solitudine e di memoria urbana, a testimonianza della sfida della contemporaneità.
Questi lavori possono essere un elemento di trasformazione dell’immagine del paesaggio in un’esperienza estetica, carica della suggestione che l’opera d’arte calata in questo contesto gli conferisce. Divenendo quindi uno strumento di arricchimento, di intensificazione di esperienza, di conoscenza e di emozione.
Anche questa è una delle sfide che l’arte contemporanea ci invita a raccogliere.

Cristina Rossi

GLI ARTISTI

Silvia Capiluppi (Milano,1968) architetto, naturopata, insegnante di yoga. La ricerca del Ben-Essere negli spazi abitativi ha inizio con la Cromoterapia; segue lo studio delle Antiche Tradizioni di cura – Ayurveda, Medicina Tradizionale Tibetana, Medicina Tradizionale Andina e Maya. Studia e pratica Mantra Healing e Yoga del sogno e del sonno con il medico tibetano Nida Chenagtsang. Con lo scultore e curandero messicano Eduardo Ramirez scopre gli antichi rituali Maya. L’espressione artistica prende forma nel 1994 con la mostra fotografica “InSix”. Partecipa poi a collettive e personali e nel 2006 inaugura il percorso di installazioni interattive “Peccato”. Nel 2008 crea “Riflet-ti-amo”, nel 2009 il network “Progetto Nodo”, dal 2010 collabora con l’associazione “Arte da Mangiare”; e partecipa nello stesso anno a “Culture_Nature” – mostra collaterale alla 12° Biennale di Architettura di Venezia, dove è presente quest’anno con l’opera Mala’femm?n? presso il Padiglione Tibet.
Titolo dell’opera: Albero maestro

Marilù Cattaneo è nata a Monza. Adolescente, segue il nonno materno (l’architetto Maggi, docente all’Accademia di Brera) nel suo studio di pittore. Da quella esperienza, oltre al diploma in grafica, deriva la sua profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali pittorici. Dopo lunga esperienza nella creazione di gioielli/scultura, si dedica completamente alla pittura e alla scultura. Rielabora nei suoi lavori i luoghi della memoria avversando, con sottile ironia, gli stilemi dell’arte contemporanea con lo stesso candore di quando incominciò l’“accademia” con il nonno, usando come base per i suoi disegni e pitture, materiali carichi di memoria come stoffe morbide al tatto. I suoi “rifugi”, disegnati con un tratto sottile nella pittura e con fili d’acciaio nella scultura, sono frutto di una purezza lirica, silenziosa e sospesa nel tempo e quindi fuori dal tempo e dal dolore della vita quotidiana.
Titolo dell’opera: Rifugi

Matteo Lausetti, Nato a Savona nel 1969, ha vissuto a Bolzano i suoi primi anni. Dopo la maturità scientifica conseguita a Milano, ha frequentato l’Istituto Europeo di Design (IED) a Milano, ha lavorato come illustratore naturalistico e come editorialista per le riviste “BW – Rivista Italiana di Birdwatching” e “Quaderni di Birdwatching”, ha portando avanti negli anni la sua preparazione artistica seguendo la sua passione per la pittura e la scultura, sono così nati i suoi quadri, le sculture, i gioielli. Vive e lavora nella Maremma Toscana, ha partecipato alla Biennale di Firenze 2009, la sua attività espositiva in Italia e all’estero è intensa come pure la sua presenza in collezioni pubbliche e private.
Opera senza titolo

Ornella Piluso, in arte Topylabrys si occupa di ricerca sulle materie plastiche. Scultrice e artista a tutto campo, da tempo ha scelto di essere vegetariana e sollecitata da questo ha cominciato ad indagare sulla materia cibo. Fondatrice dell’Associazione culturale Arte da mangiare-mangiare Arte, dal 1996 affronta le molteplici tematiche dell’alimentazione attraverso l’arte. Le sue opere sono conservate in numerosi musei e spazi pubblici in Italia e all’estero.
Titolo dell’opera: Mela d’argento

Daniela Rancati, nata a Milano nel 1951. Conclusi gli studi artistici, prosegue la sua formazione presso lo studio dello scultore Ettore Calvelli. Dopo la prima personale nel 1979 l’artista si avvicina al marmo, prediligendo il nero del Belgio e il bianco statuario di Carrara. È del 1994 la mostra personale “Sculture”, presentata da Flaminio Gualdoni che sottolinea “l’attuale adozione delle lastre di rame e di una strutturazione che rifugge ai virtuosismi…”. La sua presenza in manifestazioni artistiche è stata costante in Italia e all’estero.
Titolo dell’opera: Giardino Musicale

Carla Sanguineti è nata a Genova, ha collaborato alla creazione del Museo di Arte Sperimentale attualmente a Rivoli e con Gallerie d’avanguardia negli anni ’60. La sua tesi di laurea è stata pubblicata dalla Rivista “Il movimento di Liberazione in Italia” (1967) col titolo “La concezione delle arti figurative nella politica culturale del fascismo”. Dopo un lungo percorso di studi e di scrittura, in particolare su Mary Shelley, inizia l’attività espositiva nel 1988 con numerose personali e collettive, tra cui Oropa, il Linguaggio della Dea nella Galleria di Silvy Bassanese a Biella, a cura di Angela Vettese; presso Art and gallery, all’interno della mostra I semi di Beuys a cura di Manuela Gandini; lalla Fondazione Garrone di Genova, che ha acquisito la sua scultura in acciaio Le stelle.
Opera senza titolo

Stefano Soddu, nato a Cagliari nel 1946, si trasferisce a Milano con la famiglia nel 1956 dove da allora risiede e opera. Si è sempre occupato di arti visive, avvicinandosi negli anni Sessanta allo sperimentalismo materico di Burri realizzando opere in plastica e sculture in rame. Nel libro “Risalendo la Corrente” – Soddu/Mininni racconta una sua esperienza di land art del 1995. Da qui Soddu avvia un nuovo progetto in cui il materiale, spesso di recupero, viene utilizzato attraverso un attento processo di ricerca estetica e etica. Ha inizio così una intensa attività espositiva (circa 350 mostre tra collettive e personali) in Italia e all’estero (Spagna, Germania, Russia, U.S.A., Svizzera, Belgio, Grecia, Turchia, Cina, Marocco, Egitto). Attuamente, dopo aver lavorato il legno, la ceramica e il vetro, predilige l’acciaio. Sue opere si trovano in trentanove importanti musei e collezioni pubbliche sia in Italia che all’estero.
Titolo dell’opera: Scultura che suona nel verde

Cinzia Venegoni Rocchi è nata a Milano dove vive e lavora. Diplomata in scultura all’ Accademia di Belle Arti di Brera predilige per anni terrecotte e gessi patinati di impronta figurativa. Dal 2000 al 2003 collabora come tutor al laboratorio del corso di Plastica Ornamentale dello scultore Guido Lodigiani presso l’Accademia di Brera. Questa esperienza segna una svolta nella sua produzione: inizia a lavorare il ferro che taglia, modella e salda anche con rame e alluminio, lavora il legno e successivamente il piombo. Lo stile figurativo diventa più naturalistico ma la tematica che muove lo spirito dell’artista è sempre la stessa: l’uomo nel difficile contesto della vita, la guerra, la malattia, i maltrattamenti fisici e psicologici.
Opera senza titolo

Armanda Verdirame è nata a Novara. Dopo gli studi artistici, approfondisce negli anni Settanta le tecniche calcografiche presso le stamperie di Milano e Urbino. Per alcuni anni insegna materie artistiche, introducendo gli allievi alle sue stesse ricerche nel campo dei materiali naturali. Da sempre dedita alla grafica e alla scultura, dagli anni Ottanta concentra il suo lavoro su una più intensa ricerca plastica. L’argilla e il seme sono i due elementi fondamentali della sua poetica. Le sue ricerche sono documentate da un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Il suo lavoro è presente in alcuni musei, in particolare al Museo Arte e Spiritualità di Brescia.
Titolo dell’opera: Covoni

ACQUA PER LA VITA
mostra fotografica a cura di Ludovica Cattaneo

Una questione di fortissima attualità ed emergenza, decisiva per l’ambiente e la vita, madre di ogni diritto, esempio cristallino di bene comune, l’acqua.
Nella consapevolezza che l’estetica è madre dell’etica, le fotografie in mostra ci inviano a guardare oltre l’emergenza sociale per custodire la memoria dell’altro che viene da lontano, per vivere accanto a noi, nei nostri paesi e nelle nostre città, a testimonianza della vitalità di uomini e donne del mondo.
Rick Rocamora, fotografo di origine filippina, ha realizzato questo reportage allo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un pozzo nei pressi del villggio di Morowaya in Africa, in Guinea Conakri. Il progetto si è potuto realizzare nel 2010.

La mostra è introdotta dal dipinto di Matteo Lausetti e dalla scultura in acciaio di Carla Sanguineti e da una poesia di Vanna Mazzei.

ONDA

Dieci metri di cielo e mare
Come un maglio
Su sabbia e rocce
E corpi e muri
E impronte e ricordi;
Fango sulle nostre vite.
Tutto si mescola e si confonde:
Alberi, case, croci,
Pianto e amore.
Ora
Soltanto acqua e grigia spuma,
Forza, rovina e tonfo tremendo.
Neppure un grido,
Solo dolore,
Come una rossa striscia di sangue.

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